POSTATO DAL PROF. DI ITALIANO:
Leggete questo interessante
articolo di geografia economica (fa parte del programma di Geografia di
quest’anno)
I 62 padroni del mondo
di Enrico Franceschini
Un gruppetto di miliardari che
potrebbero stare tutti in una stanza ha un patrimonio più grande di quello
della metà più povera della popolazione della terra. Detto in cifre, 62 persone
sono più ricche di 3 miliardi e 600 milioni di persone tutte assieme. È il dato
più impressionante del rapporto pubblicato ieri dalla Oxfam, una delle più
importanti organizzazioni umanitarie, sul gap tra ricchi e poveri nel nostro
pianeta. Il patrimonio dell'1 per cento più ricco della popolazione mondiale ha
superato nel 2015 quello del restante 99 per cento dei terrestri, afferma il rapporto,
fotografando una forbice di diseguaglianza che si allarga sempre di più. E che
riguarda anche il nostro Paese: l'1 per cento più ricco degli italiani, secondo
la stima di Oxfam, possiede il 23,4 per cento della ricchezza nazionale.
L'evasione fiscale, in particolare la cosiddetta evasione legalizzata,
consentita da scappatoie nelle normative tributarie e dai paradisi fiscali,
viene indicata come una delle cause principali del fenomeno.
«Lo scarto tra i super ricchi e
il resto della popolazione si è accresciuto in modo spettacolare negli ultimi
dodici mesi», osserva il rapporto intitolato
Un'economia al servizio dell' 1
per cento. Usando la classifica della rivista americana Forbes sui più ricchi
della terra, Oxfam ha calcolato che dal 2010 allo scorso anno i 62 super
miliardari in testa alla graduatoria, tra cui i giganti del web come Bill Gates
di Microsoft, Jeff Bezos di Amazon, Mark Zuckerberg di Facebook, Larry Page di
Google, e poi nuovi ricchi cinesi, sceicchi arabi, petrolieri russi (e due italiani,
Maria Franca Fissolo Ferrero, titolare dell'impero della Nutella, e
l'imprenditore di Luxottica Leonardo Del Vecchio), hanno visto aumentare il
proprio patrimonio collettivo di 500 miliardi di dollari arrivando nel 2015 a un totale di 1.760
miliardi di dollari. Nello stesso periodo, la ricchezza dei 3 miliardi e 600
milioni di persone più poveri, ovvero metà della popolazione mondiale, è
diminuita di circa 1.000 miliardi di dollari, un calo del 41 per cento. Ricchi
sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, un trend indicato anche da un
altro dato del rapporto: nel 2010 ci volevano i 388 più ricchi della terra per
ammassare un patrimonio pari a quello della metà più povera della popolazione
mondiale, nel 2011 ci volevano 177 ricchi, nel 2012 ne erano necessari 159, nel
2013 ne bastavano 92, nel 2014 ne erano sufficienti 80 e l'anno scorso appunto
sono bastati 62 super ricchi a pareggiare la bilancia con i 3 miliardi e 600
milioni di persone più povere. La rosa dei più agiati, insomma, si restringe sempre
di più.
Per quel che riguarda il nostro
Paese, il rapporto indica che l'1 per cento più ricco degli italiani è in
possesso di quasi un quarto della ricchezza nazionale netta, una quota in
assoluto pari a 39 volte la ricchezza del 20 per cento più povero della
popolazione. Lo studio di Oxfam rileva inoltre che in Italia oltre la metà
dell'incremento della ricchezza è andato a beneficio del 10 per cento più
ricco. «L'elusione fiscale delle multinazionali ha un costo per i Paesi in via
di sviluppo stimato in 100 miliardi di dollari l'an- l'anno e per dare
un'istruzione scolastica a ogni bambino del continente nero.
L'allarme sull'aumento della
diseguaglianza non è una novità: rappresenta l'aspetto centrale del bestseller
dello scorso anno dell'economista francese Tomas Piketty Il capitale nel
21esimo secolo.
Appelli ad arginarla sono
arrivati da papa Francesco e dalla direttrice del Fmi Christine Lagarde. Allo
stesso tempo, altri dati rivelano che la povertà mondiale si sta riducendo: nel
2015, secondo cifre della Banca Mondiale, è calata al suo minimo da quando si
tengono simili statistiche, scendendo a circa 700 milioni di persone, il 9,6
per cento della popolazione globale, rispetto ai 900 milioni di persone in
condizioni di estrema povertà (condizione definibile come vivere con meno di 1
dollaro e 90 centesimi al giorno) nel 2012. Dunque il gap ricchi-poveri non è
in contraddizione con una diminuzione della povertà estrema: ma trasmette un
segnale di ingiustizia che a sua volta produce instabilità e secondo numerosi
economisti minaccia la salute dell'economia generale. Non a caso le cifre
dimostrano no e ha un impatto importante anche nei paesi come l'Italia»,
commenta Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. «Il governo
italiano può agire per porre fine all'era dei paradisi fiscali, sostenendo a
livello nazionale e in Europa una serie di misure in tal senso». A questo scopo
il braccio italiano di Oxfam lancia la campagna "Sfida
l'ingiustizia", per dire basta ai paradisi fiscali.
Non c'è dubbio che i paradisi
fiscali rappresentino un problema, come sottolinea un altro aspetto del
rapporto. Dal 2000 al 2014 gli investimenti mondiali offshore sono
quadruplicati: si ritiene che oggi 7600 miliardi di dollari di ricchezze
private siano depositate in "paradisi" dove sfuggono alla tassazione
nazionale. Se sul reddito generato da questa ricchezza venissero pagate le
tasse, i governi avrebbero a disposizione 190 miliardi di dollari in più ogni
anno. Oxfam stima che almeno un terzo della ricchezza finanziaria dell'Africa
sia nascosto in paradisi fiscali: la perdita di 14 miliardi di dollari di
introiti basterebbe per creare strutture sanitarie in grado di salvare la vita
a 4 milioni di bambini africani che i Paesi meno diseguali, come la
Scandinavia, sono spesso i più prosperi.
La Oxfam diffonde il suo rapporto
alla vigilia del summit di Davos, dove ogni anno si riuniscono i leader
politici ed economici della terra, per esortare la comunità internazionale a
intervenire. «È inaccettabile che la metà più povera della popolazione del
mondo possieda meno di un piccolo gruppo di super ricchi», afferma Mark
Goldring, presidente esecutivo dell'ong basata a Londra. «La preoccupazione dei
leader mondiali per l'aumento della diseguaglianza non si è finora tradotta in
azioni concrete». La Oxfam propone tre iniziative: un giro di vite contro
l'evasione fiscale, maggiori investimenti nei servizi pubblici e salari più
alti per i lavoratori a basso reddito. «La diseguaglianza ha raggiunto livelli
insopportabili », conclude Duncan Exley, direttore esecutivo dell'associazione.
«Ormai è noto che un vasto gap tra i ricchi e tutti gli altri fa male
all'economia e alla società. È necessario che i politici si sveglino e
affrontino questa pericolosa concentrazione di ricchezza e di potere nelle mani
di così pochi».
(Pubblicato da la Repubblica
il 19 gennaio 2016)
A quale nazionalità appartengono i 62 supermiliardari
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