giovedì 10 dicembre 2015

Buon Natale a tutti

POSTATO DA PIETRO:

Questo post natalizio è speciale: io ora scriverò un breve racconto sul Natale in cui metterò 14 titoli di canzoni natalizie. Riuscirete a trovarli?


Anche quest'anno è già Natale, il bellissimo bianco Natale! A Natale, nella santa notte, a volte sono a casa, a volte in un ristorante. Questo Natale starò a casa o da mia nonna. Non credo che quest'anno canterò la filatrocca di Fra Martino. E le campane a Natale suonano, Din Don Dan e non a Natale suonano Din Don Dan. Babbo Natale, tu scendi dalle stelle e ci porti regali. Sei così potente e perciò, scusa Gesù, ti do del tu. In questo magico Natale... Buona notte ninna nanna ninna o. Questo è davvero il giorno più bello dell'anno , almeno oggi dio, lascia che nevichi. Ascoltando ''Adeste Fideles'' si dice ''Buon Natale in allegria.



domenica 6 dicembre 2015

La'Marshall Corbett positivo al controllo antidoping

Risultati immagini per la marshall corbett

Un fulmine a ciel sereno. La'Marshall Corbett è risultato positivo al controllo antidoping effettuato lo scorso 7 novembre a Brescia, in occasione della gara vinta dalla De’ Longhi 84-78 contro la Centrale del Latte. La sostanza proibita riscontrata nelle urine della guardia americana è la cannabis. Il Coni ha avvertito la Federazione Italiana Pallacanestro ed il club del presidente Vazzoler.«La notizia ci coglie alla sprovvista - è il commento a caldo del direttore sportivo di Treviso Basket Andrea Gracis - Stiamo controllando la situazione e sicuramente faremo degli accertamenti. Solo in seguito a tutto ciò potremo prendere una decisione. Fino ad allora ci muoviamo con prudenza». In caso di conferma della positività, Corbett rischia una lunga squalifica, da sei mesi a due anni. In tale prospettiva la sua stagione, finora molto buona, si chiuderebbe anzitempo. 

Risultati immagini per la marshall corbett















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mercoledì 2 dicembre 2015

L' AGRICOLTURA; UNA COSA FANTASTICA!

 POSTATO DA ENRICO B.:

L' agricoltura secondo me è una cosa fantastica anche se tanti dicono che è brutta e non serve a niente, io sto scrivendo questo post per cercare di farvi cambiare idea.



L' agricoltura è anche una cosa molto importante perché coltivando i campi con diverse colture si produce mais, grano, soia, colza, riso, farro, orzo, uva, kiwi, olive... che usiamo quotidianamente nelle nostre cucine e poi mangiarle. Da questi prodotti prima elencati si possono fare anche dei derivati, con il grano si fa il pane, la farina ecc, con il mais si fa la farina...
Oltre questi derivati, con il mais, il triticale ( il triticale è un misto tra il grano e l'orzo ) si possono tagliare e macinare, attraverso un macchinario chiamato trincia semovente, per fare foraggio e dare da mangiare agli animali da cui derivano carni, pelli, pellicce, latte...



Esistono due tipi di agricoltura;
  • Agricoltura chimica, la più utilizzata, ovvero usano dei trattamenti chimici che ovviamente non influenzano nella vita dell' uomo.
  • Agricoltura biologica, poco utilizzata, ovvero non si usa nessun trattamento oppure si usa ma solo della natura e alcune volte il cibo da agricoltura biologica viene utilizzato con qualche malattia oppure qualcosa che nell' agricoltura non biologica non ci sarebbe stato.
Secondo me la cosa più bella dell' agricoltura sono i macchinari sempre più potenti e innovativi.


Se vi piace l' agricoltura o volete saperne di più, visitate il mio blog: portaleagricoltura.blogspot.com.
Grazie e ciao!!!

martedì 1 dicembre 2015

Il Nabucco di Giuseppe Verdi



POSTATO DAL PROF DI ITALIANO:

Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di Gaetano Donizetti, un compositore di opere liriche che aveva 16 anni più di Verdi.
L’opera è divisa in 4 parti.
Parte 1: Gerusalemme:
All'interno del Tempio di Gerusalemme, i Leviti (cioè gli Ebrei della tribù di Levi, che avevano il compito di sorvegliare il Tempio) e il popolo lamentano la triste sorte degli Ebrei, sconfitti dal re di Babilonia Nabuccodonosor, che ora è alle porte della città.
Il gran pontefice Zaccaria cerca di confortare ed incoraggiare la sua gente: la figlia di Nabuccodonosor, Fenena è in mano loro, tenuta in ostaggio, ed affidata a Ismaele, nipote del re di Gerusalemme. Ma il giovane Ismaele è sul punto di tradire il suo popolo lasciando libera la prigioniera perché un giorno a Babilonia egli stesso, prigioniero, era stato liberato proprio da Fenena, di lui innamorata.
I due stanno organizzando la fuga, quando giunge nel tempio una schiera di Babilonesi guidata da un'altra figlia del re babilonese, Abigaille. Anche Abigaille è innamorata di Ismaele e minaccia la sorella di riferire al padre che ella ha tentato di fuggire con uno straniero, ma alla fine si dichiara disposta a tacere a patto che Ismaele rinunci a Fenena.
A capo del suo esercito irrompe Nabucco, deciso a saccheggiare la città e Zaccaria, per fermarlo, minaccia di uccidere Fenena, ma Ismaele si oppone, strappa la giovane dalle mani del gran sacerdote e la consegna, salva, nelle mani di Nabucco.
Parte 2: L’empio:
Abigaille, sola negli appartamenti reali, tiene fra le mani una pergamena sottratta a Nabucco, che attesta le sue umili origini di schiava. La sua rabbia esplode in una furia incontenibile alla notizia che Fenena, nominata Reggente dal padre, ha dato ordine di liberare tutti gli ebrei. Ormai Abigaille è decisa a tutto pur di impossessarsi del trono.
Ismaele, convocato dal Gran Sacerdote per rispondere del suo tradimento, è maledetto dai Leviti, ma Anna, sorella di Zaccaria, lo difende; il giovane infatti non ha salvato la vita ad un'infedele bensì ad un'ebrea, giacché la figlia del re nemico si è nel frattempo convertita alla Legge.
Abigaille irrompe in scena con il suo seguito e pretende da Fenena la corona, ma giunge Nabucco, creduto morto in battaglia, che comincia a deridere il Dio degli Ebrei ed esige di essere adorato come l'unico Dio, minacciando di morte Zaccaria e gli ebrei se non si piegheranno al suo volere. Ma un fulmine scagliato da Dio si abbatte sul suo capo, la corona cade al suolo e il re comincia a manifestare segni di follia. La corona viene prontamente raccolta da Abigaille.
Parte 3: La profezia:
Abigaille, seduta sul trono di Babilonia, riceve l'omaggio dei suoi sudditi. Quando il Gran Sacerdote le consegna la sentenza di condanna a morte degli ebrei, la regina si finge ipocritamente incerta sul da farsi. All'arrivo del re spodestato – in camicia da notte e con lo sguardo smarrito – Abigaille gli fa firmare la condanna a morte degli Ebrei; troppo tardi Nabucco si rende conto di aver firmato anche la condanna a morte di sua figlia Fenena. Poi Abigaille lo avverte di essere divenuta lei la regina, ma Nabucco la sconfessa, dicendole che ella è solo una schiava. La donna trae dal seno la pergamena che attesta la sua origine e la fa a pezzi. Il re, ormai tradito e detronizzato, nell'udire il suono delle trombe che annunciano l'imminente supplizio degli ebrei chiama le sue guardie, ma esse giungono per arrestarlo obbedendo agli ordini della nuova regina. Confuso e impotente, Nabucco chiede invano ad Abigaille un gesto di perdono e di pietà per la povera Fenena.
Intanto sulle sponde dell'Eufrate gli ebrei, sconfitti e prigionieri, ricordano con nostalgia e dolore la cara patria perduta. Il Pontefice Zaccaria li incita a non piangere  e profetizza una dura punizione per il loro nemico: il Leone di Giuda sconfiggerà gli assiri e distruggerà Babilonia.
Parte 4: L’idolo infranto:
Nabucco si sveglia da un incubo udendo alcune grida e, credendole segnali di guerra, chiama i suoi prodi a raccolta per marciare contro Gerusalemme. Tornato in sé all'udire altre voci che ripetono il nome di Fenena, egli si affaccia alla loggia e vede con orrore la figlia in catene. Disperato, corre alla porta, tenta invano di aprirla e infine, rendendosi conto di essere prigioniero, cade in ginocchio e si rivolge al dio di Giuda invocando il suo aiuto e chiedendogli perdono. Come in risposta alla sua preghiera, sopraggiunge il fedele ufficiale Abdallo con un manipolo di soldati, restituendogli la spada e offrendosi di aiutarlo a riconquistare il trono.
Nei giardini pensili di Babilonia passa il triste corteo degli ebrei condotti al supplizio. Zaccaria conforta Fenena incitandola a conquistare la palma del martirio. L'atmosfera mistica è interrotta dall'arrivo di Nabucco che, alla testa delle sue truppe, ordina di infrangere la statua di Belo. Miracolosamente, l'idolo cade infranto. Tutti gridano al divino prodigio, Nabucco concede la libertà agli ebrei, annunzia che la perfida Abigaille si è avvelenata e ordina al popolo d'Israele di costruire un tempio per il suo Dio grande e forte, il solo degno di essere adorato. Mentre tutti, ebrei ed assiri, s'inginocchiano invocando l'immenso Jehova, entra Abigaille sorretta da due guerrieri: la donna confessa la sua colpa e invoca il perdono degli uomini e di Dio prima di cadere morta.

Il coro “Va’, pensiero”:

SCHIAVI EBREI
Va’, pensiero, sull’ali dorate;
Va’, ti posa sui clivi (1) , sui colli,
Ove olezzano (2) tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne (3) le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
O membranza (4) sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella (5) del tempo che fu!
O simile di Solima (6) ai fati
Traggi (7) un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento (8)
Che ne infonda al patire virtù!

(1) pendii
(2) emanano i loro profumi
(3) fortezza di Gerusalemme
(4) rimembranza, ricordo
(5) parla
(6) la città di Gerusalemme
(7) trai
(8) armonia

domenica 29 novembre 2015

Terrorismo e droga



POSTATO DAL PROF DI ITALIANO:
Ho volutamente trascurato di mettere dei post sui recenti fatti di Parigi (anche se ne abbiamo parlato in classe), perché l’argomento è molto delicato e si corre il rischio di dire banalità o sciocchezze. Questo articolo, invece, aggiunge delle informazioni e delle interpretazioni che mi sembrano interessanti, anche per il confronto con altri avvenimenti storici che studieremo quest’anno. Perciò vi invito a leggerlo.

Cosa c'è nella mente del terrorista chimico

Da solo il fondamentalismo non basta a spiegare.
I jihadisti, contravvenendo al Corano,
trasformano l’uso delle anfetamine in rito

di Piero Cipriano*


Cosa c'è dentro la testa di un jihadista? Cosa c'è dentro la testa di chi pensa, se pensa: uccido, dunque sono? Cominciamo dal sorriso del terrorista Abdelhamid Abaaoud. Nelle foto (vedi quella qui sopra) la sua espressione oscilla tra il cinismo e la spavalderia. Era uno che non si tirava indietro, perché aveva sangue freddo. Eppure, scrive Bernardo Valli, «il fanatismo a volte non basta, va sollecitato». Ecco il punto. In che modo va sollecitato? Con l'uso della chimica? Della droga? Delle anfetamine? Le anfetamine, come la cocaina (ma ancor meglio, per così dire, perché l'effetto anfetaminico è meno acuto e più duraturo della cocaina) aumentano, in particolar modo, la dopamina nel sistema nervoso centrale. La dopamina è il neurotrasmettitore edonico, quello che dà piacere. Presa a lungo, ed eventualmente iniettata nelle vene (nell'albergo degli attentatori di Parigi sono state ritrovate siringhe) porta a un senso di onnipotenza, riduce o azzera la già debole empatia per l'altro essere umano, per cui è più facile ucciderlo come una cosa. Quest'anfetamina, per lo più prodotta in Siria, a base di fenetillina, caffeina e altri principi attivi (Captagon) è la più facile da preparare, la più economica e la più efficace per ottenere l'effetto auspicato: rendere dei ragazzi, già sbandati, già fanatici, già paranoici, già psicopatici, degli zombie completi, delle macchine da carneficina. Il Captagon sembra essere la droga ideale per creare l'uomo senza morale, il nichilista perfetto, il moderno Raskolnikov (1).
È stato pubblicato, a settembre, in Germania, Der totale Raush ("La totale euforia"), il libro di uno storico, Norman Ohler, che avrebbe voluto scrivere un romanzo sulla Germania nazista. Ma da bravo storico ha fatto ricerche, tra cui gli interrogatori del medico personale di Hitler, Theo Morell, e ha trovato le prove che la Wehrmacht (2) era un esercito di drogati. E la droga era simile a quella che sostiene le imprese dei jihadisti: una metanfetamina, il Pervitin, in grado di eliminare stanchezza e depressione, e capace di indurre sentimenti d'invincibilità. Occorre sottolineare che l'uso di anfetamine in ambito militare ha riguardato sia l'esercito giapponese, tra il 1939 e i 1954 (i kamikaze) sia quello americano. Dunque fin qui nulla di sorprendente. Il fatto nuovo, però, è che i miliziani dello Stato Islamico hanno un conflitto etico-religioso che tutti gli altri soldati non hanno: la legge coranica, infatti, gli proibisce l'uso di fumo, alcol e droghe. Allora l'Is, per un verso, soprattutto mediaticamente, cerca di dimostrare la sua fedele interpretazione dei comandi religiosi. D'altra parte la produzione, la diffusione e il commercio di droga è considerato uno dei mezzi che loro hanno a disposizione per aggredire e vincere l'occidente infedele e cristiano. Dunque le droghe vengono utilizzate dall'Is sia come sorta di virus stupefacente per vincere l'occidente cristiano dopo averlo drogato, sia come mezzo per autofinanziarsi. Il conflitto con la religione coranica emerge nel momento in cui si hanno le prove che il Captagon, questa pillola della ferocia, è usato proprio dai miliziani jihadisti. Se così è, se l'anfetamina è stata perfino canonizzata dai jihadisti, se questa pasticca è entrata a far parte del rituale iniziatico dell'Is, come un simbolo, o perfino un farmaco che il miliziano quotidianamente ingoia, contraddicendo il divieto coranico in tema di droghe, è necessario che ci sia un motivo forte. E il motivo sembra essere la necessità di trasformare la ribellione, il vuoto esistenziale, il disagio psichico, il disturbo di personalità condito di fanatismo religioso e odio culturale del neomiliziano, in qualcos'altro. In una macchina di morte. In uno zombie onnipotente e incapace di comprendere il valore della vita. Ecco allora da dove deriva il sorriso, che è ghigno, ghigno chimico, del ragazzo Abaaoud. Allora sembra proprio che da solo il fondamentalismo, il fanatismo, non basti. Anche una religione fondamentalista necessita di un oppio ulteriore, chimico, di un doping psicotropo, per riuscire a essere disumana.

* L'autore, psicoterapeuta, ha scritto Il manicomio chimico (edizioni Elèuthera)

(1)    Raskolnikov = è il personaggio protagonista del romanzo di Fëdor Dostoevskij, “Delitto e castigo”, responsabile dell’uccisione efferata di due donne
(2)    Wehrmacht = le forze armate tedesche dal 1935 al 1946, in sostanza in epoca nazista

giovedì 19 novembre 2015

Programma di storia per gli esami

Questo, più o meno, è il programma di storia di quest'anno: ti può essere utile per decidere l'argomento da portare agli esami orali. Leggilo attentamente!

La Restaurazione
Il Risorgimento: prima guerra d'indipendenza
                           seconda guerra d'indipendenza
                           la spedizione dei Mille
                          Giuseppe Garibaldi
                          Giuseppe Mazzini
                          Camillo Cavour
                          Giuseppe Verdi e “Nabucco”
                          il brigantaggio nell'Italia meridionale
                          la terza guerra d'indipendenza
                          destra e sinistra dopo l'Unità d'Italia
L'unificazione della Germania
Gli USA nell'Ottocento: le guerre indiane
                                        la guerra di secessione
La seconda rivoluzione industriale: l'acciaio
                                                         l'industria chimica
                                                         l'energia elettrica
                                                         la fotografia e il cinema
                                                         l'automobile
                                                         l'aereo
                                                         invenzioni nella scienza e nella medicina
La società nell'Ottocento: la borghesia industriale
                                          il proletariato
                                          i contadini
                                          il socialismo e Karl Marx
                                          l'anarchia
                                          la condizione della donna nell'Ottocento
                                          i primi movimenti femministi
Il colonialismo
Nuovi Stati si affacciano sulla scena mondiale: Giappone e Cina
L'impero Ottomano e il genocidio degli Armeni
Le migrazioni dell'Ottocento: dall'Italia
                                                verso l'America
L'età giolittiana: l'Italia di inizio '900
                           l'espansione coloniale italiana in Africa
La prima guerra mondiale: le cause
                                            le modalità (nuove armi / la guerra di trincea)
                                            l'Italia in guerra
                                            canti della guerra
                                            la popolazione civile
La rivoluzione russa
Il primo dopoguerra: nuovi Stati, nuovi problemi
Mussolini e il fascismo: la presa del potere
                                       la dittatura
                                       la guerra d'Etiopia
                                       le canzoni del fascismo
L'URSS sotto Stalin
Hitler e il nazismo
La società di massa negli USA
La crisi del 1929
L'India di Gandhi
La Palestina
La seconda guerra mondiale: modalità della guerra
                                               Pearl Harbour e l'ingresso in guerra degli USA
                                               la guerra sottomarina
                                               i bombardamenti sulle città (il bombardamento di Treviso)
                                               l'Europa sotto il dominio tedesco
                                               la caduta del fascismo e la Repubblica Sociale
                                               la Resistenza (italiana ed europea)
                                               i campi di concentramento e lo sterminio degli Ebrei
                                               la morte di Hitler
                                               la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki
                                               le foibe
Il mondo dopo la seconda guerra mondiale: il dominio statunitense
                                                                      l'ONU
                                                                      la guerra fredda e il muro di Berlino
                                                                      l'Italia diventa una repubblica
                                                                      la Costituzione italiana
                                                                      i primi governi italiani
La decolonizzazione
La Cina comunista
La rivoluzione a Cuba
La guerra di Corea
La guerra del Vietnam
La nascita di Israele e il problema palestinese
Democrazia e diritti umani: lotte dei neri, delle donne, dei giovani
L'affermarsi dell'ecologismo
La Comunità economica europea
Il miracolo economico in Italia
Il terrorismo di destra e di sinistra in Italia
La fine dei regimi comunisti
La globalizzazione
Il terrorismo internazionale
Le migrazioni attuali
I problemi ambientali
La lotta alla povertà


sabato 7 novembre 2015

Cortotrometraggi

Ce ne sono di divertenti, ma fatti da telecamera,

ma anche fatti a cartone,

ed anche alcuni sentimentali,














Oppure quasi anticipazioni di film















e anche di fatti di mitologia















e anche per imparare meglio,
















Tutto è deciso e scritto e così viene fuori un cortometraggio.
(Visita BBNF-BestBoyNewsForever per vedere corti sulla scuola)




venerdì 23 ottobre 2015

BBNF-BestBoyNewsForever

POSTATO DA PIETRO (Amministratore di questo blog)
SE sei in cerca come me di notizie per ragazzi e non vuoi cercare per ora in tutti i siti possibili e immaginabili io ho la soluzione per te!
Boy News è il perfetto sito dove io e un mio amico cerchiamo notizie interessanti e le mettiamo nel blog BASTA a ore senza trovare notizia avvincente, o almeno non per voi!
L'apertura ufficiale sarà nella giornata mondiale degli zombie (oramai passata ma il post è sempre disponibile ai lettori)
http://ilblogdellenotizieperragazzi.blogspot.it/
Bene ora dopo l'apertura capita un altro evento di mostri cioè

Questa non è una semplice festa ma un gioco,
Metterò un immagine tipo di halloween su questo blog (questo del post) e se tu mi metti nei commenti quale immagine è e rispondi a una mia domanda scrivendo alla fine il tuo nome... lo scoprirai! 
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Tutti i giorni post sulla festa più mostruosa che ci sia e forse, chissa, magari ci sarà una sorpresa.
Ci vediamo presto.

mercoledì 7 ottobre 2015

Il Nobel della medicina 2015



POSTATO DAL PROF DI ITALIANO:
Il Nobel della medicina
agli scienziati dei poveri
di Elena Dusi

Pochi medici possono dire di aver aiutato 3,4 miliardi di persone. È il caso dei tre vincitori del premio Nobel per la medicina, scopritori negli anni '70 di farmaci contro malattie della povertà come malaria, filariasi e cecità fluviale. Senza medicinali, queste infezioni oggi minaccerebbero un terzo della popolazione mondiale, soprattutto in Asia del sud, Africa subsahariana e America Latina. Invece la mortalità della malaria è stata dimezzata negli ultimi 10 anni (uccide comunque 450mila persone all'anno) e il numero delle infezioni è stato ridotto del 40% (200 milioni). L'Organizzazione mondiale della sanità conta di eradicare la cecità fluviale entro il 2025 in 31 paesi dove oggi è endemica e di cancellare entro il 2020 la filariasi da 61 degli 81 paesi del mondo che ne sono colpiti.
Metà del premio di circa 900 mila euro è andato alla cinese Youyou Tu, 85 anni, che all'inizio degli anni '70 ha estratto dalla pianta stagionale Artemisia annua l'artemisina, il più efficace fra i tratta- menti contro la malaria, capace di ridurre la mortalità del 20% negli adulti e del 30% nei bambini. Il giapponese Satoshi Omura, 80 anni, e l'irlandese William Campbell, 85 anni, divideranno l'altra metà del premio per aver scoperto il farmaco "avermectina", che con 270 milioni di dosi consumate ogni anno tiene sotto controllo i sintomi di filariasi e cecità fluviale. Queste malattie, provocate da piccoli vermi del gruppo dei nematodi, causano in un caso l'ostruzione del sistema linfatico e quindi un rigonfiamento mostruoso degli arti (la filariasi viene anche chiamata elefantiasi) e nell'altro l'infezione della cornea fino alla cecità. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, 3 milioni di persone nel mondo hanno perso la vista per colpa dell'infezione e 120 milioni sono sfigurati dall'elefantiasi.
In un 2015 funestato dall'epidemia di Ebola e dalla crisi dei rifugiati, il comitato dei Nobel di Stoccolma ha premiato tre medici anziani che si sono occupati delle malattie del terzo mondo. Per una vita hanno lavorato nel silenzio e lontano da tecnologie costose, raccogliendo campioni di terra, coltivando cellule su vetrini, setacciando erbe officinali, compulsando antichi testi di medicina cinese. Omura, partendo dalle proprietà anti-infettive di alcuni batteri del suolo, ha raccolto campioni di terreno nel campo di golf vicino Tokyo dove giocava, isolando i microrganismi più promettenti e coltivandoli in laboratorio con pazienza certosina, sedendosi al suo microscopio della Kitasato University dalle sei del mattino. «Non credo di meritare il Nobel» ha dichiarato ieri. «Il merito della cura è dei microrganismi ed è a loro che dovrebbe essere assegnato».
Campbell, che partendo dai batteri isolati da Omura ha sintetizzato l'avermectina nei laboratori della Merck, ha invitato a essere umili verso la natura: «Lei crea continuamente dei principi attivi cui l'uomo non avrebbe mai pensato. Uno dei nostri più grandi errori è credere di essere più bravi di lei».
Con la stessa umiltà, in piena rivoluzione culturale e su ordine di un regime spaventato dall'epidemia di malaria, Youyou Tu si è chinata sui 380 estratti delle 200 erbe che secondo gli antichi trattati di medicina curavano la febbre malarica. Nel 1967 fu inviata sull'isola di Hainan piagata dall'infezione e al ritorno la sua bambina di 4 anni l'accolse come un'estranea. «Ma il lavoro era la priorità principale. Ero disposta a sacrificare la mia vita personale », la schiva scienziata ha dichiarato nel 2011 all'intervistatore di New Scientist . Youyou Tu si è fatta guidare dalle pagine del Manuale di Pratica Clinica e Medicina d'Emergenza di Ge Hong, alchimista del III secolo, per estrarre dalla pianta dell'artemisia il composto dell'artemisina. Non avendo nessuno su cui sperimentarlo, l'ha poi assunto lei stessa. Non solo è sopravvissuta. Il risultato è stato la vittoria del Nobel.

Pubblicato da la Repubblica martedì 6 ottobre 2015








Gli errori grammaticali non aiutano nella vita



POSTATO DAL PROF DI ITALIANO:
L’articolo (pubblicato da la Repubblica domenica 4 ottobre 2015) è scritto con una certa raffinatezza lessicale e sintattica. Mi piacerebbe che i miei alunni contassero tutte le parole che non conoscono e le riportassero in classe, per discuterne assime.

"Mi piacci tanto"
sui social la fuga
dal seduttore sgrammaticato
di Stefano Bartezzaghi
Il proverbio dice "Moglie e buoi dei paesi tuoi". Paesi, non siti. Deve esserci sotto, infatti, un problema di globalizzazione se oggi c'è chi si accorge (con dovizia di statistiche e commenti di linguisti togati) che lo snobismo grammaticale è uno dei criteri con cui i frequentatori di siti per incontri galanti scelgono i possibili partner. Un tale Jeff Cohen, racconta il Wall Street Journal, ha disertato un appuntamento promettente perché la sua per altri versi sconosciuta pretendente gli ha scritto: «Ci vediamo loro» (their) anziché "là" (there). Benvenuti, amici americani! In Italia la pagina Facebook "Scartare corteggiatori e potenziali amanti per gli errori grammaticali" è attiva dal luglio del 2010, ed è seguita da centomila utenti e più. Se Jeff Cohen avesse letto «vorrei baciare le tue dolcissime l'abbra», come è capitato a una seguace della pagina Facebook di cui sopra, avrebbe forse approfittato della liberalità della legislazione americana in tema di possesso di armi personali. Quanto meno, ci avrebbe pensato. Parrebbe allora che Internet abbia spianato i simmetrici stereotipi che una volta associavano il massimo della femminilità al tipo dell'oca e il massimo della virilità al tipo della bestia. Neanche vent'anni fa Paolo Virzì descriveva in Ovosodo un certo tipo di condizione maschile: «Un congiuntivo in più, un dubbio esistenziale di troppo e venivi bollato per sempre come finocchio». Gli esempi femminili si sprecano. Ma sarà proprio vero che esibire un eloquio cruscante sia divenuto, all'improvviso, un viatico per una vita di relazione intensamente felice e variegata? C'è da dubitarne. È che quando ci si conosce solo tramite la scrittura, anche i dettagli prendono importanza.
Conoscendosi nel mondo si sa subito come si parla, come ci si comporta, come si appare. In Rete, invece, grande parte della propria identità è consegnata alla scrittura, ciò che suona ironico rispetto alle ordinarie accuse di superficialità, virtualità, se non irrealtà che si muovono alle relazioni telematiche. Un errore di sintassi o di ortografia, inoltre, rimane scritto, e come i classici secondo Italo Calvino non ha mai finito di dire quello che ha da dire.
Una volta Renzo Arbore confessò di aver lasciato una sua morosa pugliese perché la stessa pronunciava la parola "tesoro" con un'inflessione per niente accattivante. Insomma, non era cosa. Oggi questo genere di insofferenza risulta però aver raggiunto livelli un po' esagerati. Il Wall Street Journal parla apertamente di "crimes against grammar", crimini contro la grammatica, e molti intransigenti censori del linguaggio altrui amano definirsi "grammar nazi", nazisti della grammatica: dimostrano così un sense of humour non certo all'altezza delle loro fisime puriste. Quale tendenza alla sciatteria è scandalosamente rivelata da una mancata consecutio? E siamo così certi dell'irreprensibilità del nostro stesso eloquio?
Da quando mogli e mariti (e chissà i buoi) non vengono più cercati negli immediati paraggi, siamo tutti costretti a confrontarci con le intolleranze linguistiche altrui: oltre all'aspetto esteriore e alla gradevolezza dei modi, tutti dobbiamo interrogarci sull'orecchiabilità della nostra calata regionale e sulla sostenibilità della nostra competenza grammaticale. Curiosamente non è un problema per chi parla in pubblico per lavoro, perché anzi negli ultimi decenni gli accenti locali sembrano essere addirittura enfatizzati anche dagli speaker dei telegiornali (un servizio al tg sulla camorra sembra quasi più credibile se l'inflessione è quella autoctona). Ma per iscritto, e nel privato, gli errori diventano crimini. Se una persona che si interessa a noi dimostra di esprimersi "male" (secondo i nostri parametri) ci sentiamo pressoché offesi. Mettere la circostanza sul piano legalitario è probabilmente esagerato, ma in tale reazione si intravvede come un sussulto interessante: c'è un livello di competenza linguistica riteniamo dignitoso e sotto al quale non ammettiamo che si scenda. Se il bacio di Cyrano era un apostrofo, scrivendo è meglio cercare di non piazzarlo nel punto sbagliato.


martedì 6 ottobre 2015

BLOG INTERESSANTI PER PERSONE INTERESSANTI

Ciao ragazzi, se vi piace l' agricoltura ho io il blog perfetto per voi. Questo blog si chiama Portaleagricoltura (portaleagricoltura.blogspot.com) ed è veramente molto bello!!! Visitate!!!

venerdì 2 ottobre 2015

Schiavi in India



POSTATO DAL PROF DI ITALIANO:
Interessante articolo su una forma di schiavitù ancora presente in India

La baby schiava contro i padroni
"La mia fuga per la libertà"
di Raimondo Bultrini


GUDUR (ANDRA PRADESH) - Il giorno in cui Panchallamma Velugu decise di spezzare le sue catene di schiava sapeva di compiere a 16 anni un gesto inconcepibile per la sua gente aborigena dell'India remota, nello stato dell'Andra Pradesh. Nonna, madre, nonché l'intera tribù di sorelle, zie, cugine, cognate, sono tutte venute al mondo dentro l'invisibile prigione ereditata alla nascita, e nessuna di loro si era mai ribellata.
Quel mattino di luglio, appena due mesi fa, Panchallamma si allontanò di nascosto dopo aver finito di svolgere le sue mansioni principali, pulire la casa, i piatti, i vestiti, cucinare e soddisfare i desideri sessuali del padrone. Era infatti la tuttofare e amante bambina di Subramaniam Reddy, proprietario delle terre, delle bestie e delle quattro coppie di contadini resi servi con i loro figli per un prestito contratto dal nonno di Panchalamma quasi mezzo secolo fa.
La ragazzina si era fatta forza senza pensare alle conseguenze per i suoi familiari rimasti ancora prigionieri: vagava sola nei pressi di un tempio quando si avvicinò a lei Pullayah, attivista di un'organizzazione umanitaria che le chiese se aveva bisogno di qualcosa. Dopo aver saputo che era un volontario dell'ARD, un'associazione in grado di aiutare lei e i suoi cari, gli raccontò che da quando aveva 8 anni i padroni l'avevano presa "a servizio" in casa, e che da almeno tre doveva anche soddisfare a letto il Master, il padrone. Quando sua cognata Panchalamma, la sua unica confidente, aveva protestato, il risultato era stato una punizione esemplare per tutti i Velugu, bastonate e razioni ridotte anche per i bambini, mentre l'uomo continuava impunemente ad abusare di lei.
Per capire il tipo di coraggio necessario a una ragazzina nelle sue condizioni per fare ciò che ha fatto Panchalamma, basta pensare che su 600 casi di famiglie liberate negli ultimi anni dopo le campagne della Ong ARD, ben pochi hanno portato anche all'arresto degli aguzzini. Il leader della Ong Sheik Basheer si dice certo che la ribellione della piccola Yanadi potrebbe innescare la scintilla di una rivolta sociale più grande, dagli effetti potenzialmente dirompenti per le vite coatte di tanti altri abitanti dell'India feudale resi schiavi di un debito. Subranaiam è ora in carcere con la prospettiva dell'ergastolo per violenza carnale contro minori, violazione delle leggi sul lavoro forzato e "atrocità ai danni delle categorie vulnerabili", come i tribali e i dalit fuoricasta.
«Finora le autorità avevano fatto finto di nulla: non eravamo mai riusciti a portare uno dei loro in tribunale», rivela Basheer. Stavolta è stato diverso perché, grazie ai dettagli forniti da questa ragazzina ribelle, anche gli altri 15 parenti sono stati liberati. Ora vivono in un rifugio dell'A-DR. Secondo l'Ong ci sono almeno altri 1500 nuclei di contadini, pastori, taglialegna asserviti come i Velugu ai signori delle terre.
È una tradizione che va avanti da secoli, in molti Stati dove il potere delle caste superiori non è scalfito da nessuna legge dello Stato moderno perché le vittime – nessuno dei Velugu è mai andato a scuola - vivono nell'ignoranza e nella reclusione. In quanto proprietà di Subramaniam, i Velugu dovevano perfino procreare ben al di sotto dell'età minima stabilita dalla legge indiana con lo scopo principale di formare nuove jatar, coppie destinate a essere il nucleo della futura forza lavoro.
Il capofamiglia dei Velugu racconta che negli anni passati per ben tre volte aveva tentato di fuggire con i suoi, ma senza nemmeno i soldi per l'autobus, sono sempre stati ripresi e puniti. Chiediamo a Panchalamma che cosa le ha dato il coraggio non solo di fuggire da sola, ma di parlare pubblicamente della sua odissea. Risponde che ha sentito raccontare in tv dell'arresto in India di tanti stupratori dopo la violenza a una studentessa su un autobus nella capitale Delhi, e ha pensato che anche lei poteva far punire l'uomo che l'abusava.
Basheer ammette che nonostante l'arresto del responsabile e il clamore sollevato dal suo caso, il compito di liberare gli altri 25mila schiavi dei debiti censiti dalla sua Ong resta immane anche per il governo e la commissione dei diritti umani. Lo conforta il sostegno offerto all'ARD da Action Aid Italia, che finanzia molti progetti per il riscatto delle comunità tribali dell'Andra Pradesh, non solo quelle ridotte in schiavitù ma anche le altre prive di educazione, dei diritti sulle terre ancestrali usurpate dalla mafia delle terre e dell'acqua. Action Aid sa che sono soprattutto le donne a combattere in prima fila per il futuro dei figli, in questo caso al fianco della Ong di Basheer, spesso a dispetto dei loro stessi mariti.
Forse anche Panchalamma un giorno sarà una volontaria, ma per ora frequenta una scuola elementare e vorrebbe semplicemente imparare a fare la sarta. La fedele cognata Nagamani spera di ottenere con gli altri familiari un pezzo di terra per far crescere i bambini. Qualunque sarà il loro destino, dice, «voglio che lo scelgano da uomini liberi ».

(pubblicato da la Repubblica mercoledì 30 settembre 2015)