sabato 21 febbraio 2015

La mafia uccide solo d'estate

Credo che a nome della classe sarebbe bello farvi conoscere questo film che in classe è stato visto!
La mafia uccide solo d'estate è un film del 2013 diretto e interpretato da Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif e scritto da lui con Michele Astori e Marco Martani.
È una commedia drammatica che attraverso i ricordi d'infanzia del protagonista ricostruisce, in toni spesso paradossali e ironici, una sanguinosa stagione dell'attività criminale di Cosa nostra a Palermo dagli anni ottanta fino ai primi anni novanta.
Trama
« - Ma la mafia ucciderà anche noi?
- Tranquillo. Ora siamo d'inverno. La mafia uccide solo d'estate. »
(Il padre al piccolo Arturo, prima di andare a dormire)
Il film racconta la vicenda di Arturo, giovane giornalista che racconta in maniera del tutto originale dei fatti di mafia che hanno punteggiato la sua vita fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione stragista a partire dagli anni ottanta fino al 1992.

Arturo fu concepito il giorno della strage di viale Lazio: i genitori, appena convolati a nozze, vivevano nello stesso stabile in cui avvenne la strage mafiosa. La prima parola detta dal piccolo Arturo fu mafia, pronunciata in riferimento a fra Giacinto, un prete opportunista con stretti legami nei confronti dei mafiosi. Arturo ha la capacità di riconoscere chi fa parte di Cosa nostra e chi no: si spaventa incontrando il boss Salvatore Riina all'ospedale, pur senza conoscerlo. Fin dalle elementari, si innamora della bella Flora, figlia di un ricco banchiere, che vive nello stesso stabile del magistrato Rocco Chinnici. Arturo non riesce a rivelarle i suoi sentimenti, ma rimane estasiato quando vede in televisione un'intervista di Maurizio Costanzo al presidente del consiglio Giulio Andreotti, che rivela di essersi dichiarato alla moglie al cimitero. Andreotti diventa un eroe e un modello da seguire per Arturo, che lo imita e ritaglia le sue fotografie dai giornali per attaccarle ad un quaderno. Inoltre, nella sua stanza è presente un enorme poster dell'onorevole, che si porta dietro anche durante le vacanze. Nello stesso palazzo dove abita il ragazzo vive anche Francesco, un giornalista che per il suo impegno contro la mafia viene obbligato dal direttore del giornale a curare le rubriche sportive. Francesco intuisce le capacità di Arturo e lo sprona nel suo sogno di diventare giornalista. Alle vicende personali del ragazzo si alternano le stragi mafiose di quegli anni: muoiono Boris Giuliano, incontrato tutti i giorni dal ragazzo al bar, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale aveva concesso un'intervista ad Arturo, vincitore di un concorso per giovani giornalisti, e Rocco Chinnici, ucciso in un attentato il giorno stesso della partenza di Flora e della famiglia per la Svizzera.

Anni dopo, Arturo è assunto come pianista ed assistente presso TV Palermo, nella trasmissione Bonsuar, il cui presentatore è Jean Pierre. Durante il primo giorno di lavoro, è ospite nella trasmissione di Jean Pierre Salvo Lima, onorevole della DC, la cui assistente è proprio Flora. Arturo, stupito, dimentica le note della sigla e viene allontanato dal programma. Viene allora assunto come inviato speciale per la campagna elettorale dei democristiani. A causa di un discorso da scrivere per Lima, litiga con Flora e viene cacciato, ma viene di nuovo assunto da Jean Pierre. Nel frattempo, assiste insieme al presentatore all'assassinio di Lima, accusato di non aver collaborato a scarcerare alcuni mafiosi, ed è uno dei primi a prestare soccorso. Nel frattempo, grazie al maxi-processo condotto da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vengono arrestati numerosi membri di Cosa nostra. Poco tempo dopo, i due magistrati vengono uccisi nelle stragi di Capaci e di via d'Amelio. Dopo questi attentati, il popolo palermitano, inizialmente omertoso, capisce le reali intenzioni della mafia e scende in piazza a protestare. Arturo e Flora, superati i rancori, si fidanzano e dalla loro unione nasce un bambino, che verrà educato dal padre a riconoscere il male e a combatterlo.
Curiosità
  • Il titolo del film è, per una banale coincidenza, molto simile a quello di un libro di Angelino Alfano intitolato, appunto, La mafia uccide d'estate ed edito da Mondadori.
In una scena del film, il boss Bagarella è intento a ritagliare una foto di Ivana Spagna da un giornale degli anni 80 mentre intona una personale versione di Easy Lady. La scena, pur se ambientata nel 1982 (quindi anacronisticamente prima della pubblicazione del brano nel 1986), si riferisce a un fatto realmente accaduto, di cui si è avuta notizia nel 1996, ovvero che il boss fosse tanto invaghito dalla cantante da aver pensato di farla rapire.
BE da non scordare che non TUTTI i siciliani sono mafiosi!
adesso sapete cosa fare!Al venditore più vicino (o biblioteca) a vedere il film!

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